Spie glamour invadono la Gran Bretagna e gli Stati Uniti: l’altra guerra di Putin

Nella storia sono sempre esistite. Si pensi ad Elsbeth Schragmuller, a Mata Hari, Edith Cavell o Marthe Richard: agli anni della Prima guerra mondiale (1914-1918) quando lo spionaggio dovette aprirsi al mondo dei civili. Figure che non hanno recitato solamente in parti minori. Così anche Vladimir Putin, nella guerra aperta contro l’Ucraina, allargata ai Paesi che gli sono ostili, fa ricorso a un esercito di spie. Donne attraenti con le quali potrebbe aver inondato la Gran Bretagna e gli Stati Uniti. Lo riporta il quotidiano britannico The Sun. La conferma viene dalle operazioni della polizia che, il mese scorso, ha smascherato il presunto giro di spie russe, a Londra e nella città di Great Yarmouth nel Norfolk.

Come agiscono le spie

Nessuna novità, potremmo dire, alla luce di quanto già accaduto. L’elemento innovativo, in una guerra che si combatte non soltanto per mezzo delle armi convenzionali e con i missili, sta nell’esistenza di vere e proprie scuole di seduzione in Russia, dove le avvenenti spie imparano le tecniche utili alla causa della Federazione russa.

Ad essere presi di mira sono personalità militari e politiche. Uomini che le spie glamour approcciano allo scopo di ottenere informazioni. Le stesse si impegnano a condurre una vita normale, rivela l’ex spia Philip Ingram; ma in realtà “lavorano” le loro vittime – si ritiene che centinaia di “madame” gestiscano reti di spie in diverse città della Gran Bretagna e di altri Paesi in Europa. Il loro lavoro consiste nel prendere parte ad eventi e a feste dove possono fare le conoscenze giuste. Ciò accade sin dai tempi della Guerra Fredda quando le spie raggiungono bar, ristoranti e locali notturni, si avvicinano a uomini e donne di mezza età soprattutto, con l’intento di ricattare i funzionari per ottenere segreti.

Le insospettabili: i casi noti

Tra le spie glamour più famose ci sono Anna Chapman, la rossa dai capelli di fuoco, che ha lavorato come agente dormiente per la Russia negli Stati Uniti; la “gioielliera” Maria Adele Kuhfeldt Rivera, che è stata agente del GRU al servizio della Russia (lo ha rivelato lei stessa, l’anno scorso), e prima di essere identificata come Olga Kolobova, è stata legata sentimentalmente ad alti ufficiali statunitensi e di altri Paesi Nato. Ciò è avvenuto in Italia, a Napoli. Tra i cinque cittadini bulgari accusati di spionaggio per la Russia c’è Vanya Gaberova, estetista che gestiva il salone Pretty Woman ad Acton a Londra: agli occhi di chi la conosceva era una donna normale, discreta e timida. Sono donne che potrebbero non aver fatto le “scuole di seduzione” ma che hanno imparato sul campo il mestiere. Come ha confidato lo stesso Philip Ingram, le aspiranti spie da reclutare e mandare in giro devono possedere determinati requisiti, e vengono esaminate per vedere se sono “disposte a spingersi un po’ più per la Madre Russia”.

In definitiva, l’utilizzo delle spie glamour rappresenta un’arma in più in uso a Putin, che può conoscere le abitudini altrui, e fare leva sulle debolezze del nemico.