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Modello Coluccia: la Chiesa che ci piace sa dare fastidio

È il prete simbolo della lotta allo spaccio e alla criminalità a Roma. Ma non chiamatelo eroe: don Antonio Coluccia è stato vittima di una intimidazione, perché fa il proprio dovere. L’episodio si è verificato durante una marcia per la legalità in Via dell’Archeologia. Nel pomeriggio di ieri, martedì scorso 29 agosto, un uomo ha cercato di investirlo in scooter per le strade di Tor Bella Monaca, dove si stava tenendo la manifestazione. L’aggressore non è andato a segno. Infatti, si è frapposto un agente della scorta, il quale ha reagito sparando e ferendolo la stessa persona. Un grande spavento per il sacerdote salentino originario di Specchia, che ha confidato di aver avuto paura. Il responsabile dell’aggressione era un bielorusso 28enne già noto alle forze dell’ordine. In quanto aveva precedenti per droga – dopo una colluttazione è stato poi trasportato al Policlinico Casilino.

Don Antonio Coluccia, la missione ininterrotta

“L’aggressione non mi fermerà. Continuerò la mia battaglia che sto portando avanti contro la criminalità che controlla le piazze di spaccio a San Basilio, Quarticciolo e Tor Bella Monaca”. Così don Antonio Coluccia ha commentato l’agguato che poteva costargli la vita. Il suo lavoro, portato avanti da venticinque anni contro la criminalità organizzata e lo spaccio di droga (vive sotto scorta), non può piacere a chi delinque. Soprattutto, non viene visto di buon occhio l’attenzione del religioso verso i più giovani, i quali vengono sottratti alla cultura della morte, attraverso le numerose iniziative in cui vengono coinvolti.

Sulla scia di don Pino Puglisi

Don Antonio Coluccia rimanda a un’altra grande figura di riferimento del passato non troppo remoto. Il sacerdote che ha combattuto la mafia in Sicilia, a Palermo: don Pino Puglisi. Il quale amava proprio i giovani. E per toglierli dalla strada, dalle mani della mafia che li reclutava sin da giovanissimi, si impegnò, con la collaborazione di un amico e di un gruppo di suore – ricordiamo il film di Roberto Faenza Alla luce del sole (2005) che per la prima volta in televisione ne raccontò la storia. Don Pino Puglisi fu minacciato e picchiato. Infine assassinato. La determinazione del prete, che ha portato avanti la propria missione, è il segno della perseveranza che non trova ostacolo neanche di fronte al pericolo incombente della morte.

Così don Antonio Coluccia lascia intendere tutta la propria inarrestabile forza. L’auspicio è che l’esito sia diverso: che non venga lasciato solo. Se non altro, lo stesso ha ricevuto le telefonate del ministro Matteo Piantedosi, del primo cittadino di Roma Roberto Gualtieri, del Capo della Polizia Vittorio Pisani e di altre autorità. Compresa la solidarietà degli esponenti del mondo della politica. L’episodio può avere una duplice lettura… Come ha dichiarato il Presidente del Municipio VI delle Torri Nicola Franco, quanto accaduto dimostra che gli sforzi di don Coluccia “danno fastidio in questa zona”. Viva la Chiesa e gli uomini di Dio che scelgono la strada della lotta educativa e non quella della compromissione.