Nordic Response 2024, l’esercitazione Nato letta come una dichiarazione di guerra

Una prova diversa dalle altre. Sebbene, infatti, le esercitazioni della Nato si siano sempre fatte, quella in svolgimento nel nord Europa assume quest’anno un’altra valenza: rappresenta una risposta efficace a un pericolo concreto, all’interno dello scenario di crisi internazionale che stiamo vivendo. Dobbiamo essere pronti a difendere i nostri confini, in sostanza. Non la pensano così nella parte avversa: durante l’esercitazione denominata Nordic Response 2024, avviata ieri 4 marzo in Norvegia, Svezia e Finlandia, verrà praticata un’operazione offensiva contro la Russia. Lo hanno dichiarato alcuni esperti militari.

Nordic Response 2024

L’esercitazione coinvolgerà circa 20mila persone provenienti da 14 Paesi. Verranno dispiegati oltre 100 elicotteri e aerei da combattimento, e più di 50 navi da guerra; almeno 50 sottomarini, fregate, corvette, portaerei e varie navi anfibie – anche l’incrociatore portaeromobili Garibaldi e la nave San Giorgio della Marina Militare Italiana. Tali risorse saranno impegnate fino al quattordici marzo nello spazio aereo della Svezia e della Finlandia, nelle regioni settentrionali della Norvegia, e nelle aree marine adiacenti. Questi i numeri imponenti di quanto sta accadendo nel cuore dell’Artico con il coinvolgimento dei Paesi membri dell’Alleanza atlantica. Segnatamente: Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti. Oltre a Finlandia, Norvegia e Svezia. L’obiettivo dichiarato è l’addestramento utile alla difesa e alla sicurezza dei Paesi del Nord Europa. “Dobbiamo essere in grado di reagire e fermare chiunque cerchi di sfidare i nostri confini, i nostri valori e la democrazia”, ha detto Throne Strand, comandante del Norwegian Air Operations Center.

La risposta di Mosca

“Si sta elaborando un’operazione diretta contro la Russia, di natura puramente offensiva. La Nordic Response e la Steadfast Defender 2024 nel loro complesso sono nettamente diverse dalle precedenti per la loro natura: per la durata, la composizione dei partecipanti, la partecipazione di massa e il fatto che dichiarano apertamente di praticare attacchi sul nostro territorio”. Così l’ammiraglio Sergei Avakyants mette in guardia dai rischi legati alla stessa esercitazione della Nato. Più cauto del miliare, già comandante della Flotta russa del Pacifico, è il viceministro degli Esteri russo Aleksandr Grushko nel dichiarare che le manovre di risposta nordica sono di natura dimostrativa e provocatoria, e che la Russia le sta monitorando. Il diplomatico ha inoltre considerato che qualsiasi esercitazione aumenta il rischio di incidenti militari. Soprattutto in prossimità geografica della linea di contatto. C’è poi l’intervento dell’esperto militare Aleksey Leonkov il quale ha sottolineato la grande estensione dei piani di esercitazione della Nato, quest’anno, tutti accomunati da uno scenario antirusso. Questa la lettura dell’accadimento nel Paese che ha aggredito l’Ucraina militarmente.