La fierezza del delfino

Ci sono campioni e Campioni. I primi sono gli atleti di alto o altissimo profilo che inseguono prestazioni massime e record; i secondi sono quelli che vanno al di là dei numeri, che antepongono la vita a tutto il resto: che inneggiandola sanno fare dei loro limiti una inesauribile ed esclusiva risorsa. Alla seconda categoria appartiene Marco D’Aniello. Atleta che quando sta in acqua, in vasca, deve sentirsi un appagato signore e dominus. Ovvero libero come vorrebbe essere ogni persona al mondo. La sua storia è raccontata in “Il mio tuffo nei sogni”, il libro della giornalista e scrittrice Rossella Montemurro. È una storia di fragilità, questa. E la fragilità – dichiara la stessa autrice di Matera – ai giorni nostri spaventa. Il tarantino Marco D’Aniello non si è lasciato spaventare dalla condizione che gli ha riservato l’esistenza: il ragazzo autistico è riuscito a incanalare nello sport la sua energia ridondante. Ai Campionati nazionali della Fisdir (Federazione italiana sport paralimpici degli intellettivo relazionali), nel 2019, ha realizzato il record italiano assoluto nella categoria Juniores 50 metri stile libero. Quest’anno si è confermato vincendo il titolo italiano nei 100 delfino classe S14. Nella stessa competizione, allo Stadio del Nuoto di Riccione, ha conquistato inoltre la medaglia d’oro nei 50 farfalla, il bronzo nei 50 stile libero. Il racconto scorrevole di RM parte dal ‘98, dalla gravidanza turbolenta di mamma Cinzia, per concludersi con la mission della Fisdir, chiarita nell’appendice: favorire l’inclusività che passa dalla completa autonomia dell’atleta, nonché promuovere il concetto di pratica sportiva “normalizzata”, intesa come strumento per migliorare la qualità della vita.

Se la storia di Marco D’Aniello può essere divulgata facendosi esempio (di perseveranza speranza resilienza), il merito è di Rossella Montemurro, capace di sviluppare l’idea, l’intuizione dello scrittore tarantino Lorenzo Laporta. Tra i sogni realizzati dal protagonista 23enne c’è l’incontro con il suo idolo Raul Bova. Che ha un passato da nuotatore, e nella fiction televisiva “Come un delfino”, da lui diretta e prodotta, accende i riflettori sullo sport e sulla stessa disciplina praticata da lui stesso – a 15 anni ha vinto il campionato italiano giovanile nei 100 metri dorso. Il grande desiderio di Marco D’Aniello è stato esaudito grazie al programma televisivo della Rai La porta dei sogni condotto da Mara Venier. Firmando la prefazione del libro, la stessa popolare conduttrice pone l’accento sulle linee guida fornite dalla storia edita da Altrimedia: sottolinea il valore della testimonianza naturalmente, il grande esempio; l’impegno gravoso, quotidiano che accomuna le anime belle nella lotta contro pregiudizi e cattiverie; immagina le sofferenze pregresse, l’angoscia dei genitori, Cinzia e Roberto. Persone capaci di assolvere al loro ruolo al meglio. Rispetto al senso di inadeguatezza, che chiunque proverebbe, hanno infatti risposto con l’amorevole presenza. Il resto lo ha messo chi salta splendente nel suo mondo costruendosi il futuro con le proprie mani.    

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