La tragedia e l’umanità. A far da contraltare alle immagini impressionanti provenienti dalla Turchia, dove abbiamo visto interi edifici sgretolarsi, gli effetti del terremoto devastante, ci sono gli esempi più edificanti. Chi salva un bambino salva il mondo intero, vien da pensare, con riferimento agli ultimi stravolgimenti, dagli orrori della guerra in Ucraina alla calamità naturale: tanto è contraddittoria la natura umana che l’individuo è capace di perpetrare orrori e poi di riscattarsi attraverso gli slanci di generosità donati tirando fuori il meglio proprio nelle situazioni emergenziali.
Tra i veri e propri miracoli avvenuti nella zona terremotata, al confine con la Siria, c’è il salvataggio di un bambino di 8 anni. Era stato sotto le macerie per cinquantadue ore. Un tempo irragionevole per pensare di vederlo tratto in salvo. Invece è successo: merito della macchina della solidarietà, che nulla chiede in cambio, delle mani nude che scavano, noncuranti della fatica e del freddo intenso.
I numeri della catastrofe
Sempre più, il bilancio delle vittime si aggrava: sono oltre 11mila i morti accertati. Si teme che possano essere più di 20mila in totale. Oltre 37.000 i feriti. Trecentomila le persone che sono state costrette a lasciare le loro case.
La gestione emergenziale
“Abbiamo mobilitato tutte le nostre risorse. Lo Stato sta facendo il suo lavoro”, ha dichiarato Erdogan, ammettendo però le grandi difficoltà incontrate. “Inizialmente ci sono stati problemi negli aeroporti e sulle strade, ma oggi le cose stanno diventando più facili e domani sarà ancora più facile”. Il mea culpa del presidente turco non può che trovare la comprensione generale. Perché rispetto ad una simile catastrofe nessuno può farsi trovare preparato.
Lo sciame
La terra trema ancora, intanto: poco dopo le ore 14, nella provincia di Malatya, a Dogansehir, è stata registrata una scossa di magnitudo 5,3. Lo comunica l’Autorità turca per la gestione dei disastri e delle emergenze (Afad). Lo sciame sismico potrebbe durare mesi. Ma il rischio “epidemia”, rassicurano gli esperti, è scongiurato. Quelle immagini, in ogni caso, non sono affatto lontane e ci scuotono profondamente. Nel bene e nel male.