Tag Archives: pace

27 ottobre, il nostro No alla pseudocultura della violenza e dell’odio

Il popolo della pace chiamato a raccolta. Una giornata, quella di venerdì prossimo 27 ottobre, che vuole essere un inno alla Vita attraverso la mobilitazione: in tutta Italia si scende in piazza e ci si riunisce nei luoghi di aggregazione per chiedere la pace laddove la guerra, feroce, inattesa, si è fatta protagonista negli ultimi giorni. Ovvero in Israele e in Palestina. Perché alle guerre, ai fiumi di sangue, che sono una costante nella storia, l’uomo evoluto si ribella.

Le iniziative

In prima linea c’è Amnesty International Italia. Che chiede il rispetto dei diritti umani, la protezione dei civili, e lo stop della violenza in Palestina e Israele. L’iniziativa è condivisa da Aoi (Associazione delle organizzazioni italiane di cooperazione e solidarietà internazionale) e da tante altre realtà della società civile. Segnatamente questo è l’appello rivolto alle istituzioni italiane: rimettere al centro dell’azione politica proprio il rispetto dei diritti umani e della vita delle persone. Tra i tanti eventi, appuntamenti pubblici e incontri, va segnalata la lectio magistralis che il portavoce di Amnesty International Riccardo Noury terrà a Trieste, in occasione del 75esimo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani. L’intera settimana è caratterizzata dall’attivismo nelle principali città d’Italia. Dai flash mob ai seminari, dalle mostre a tema ai workshop agli stand informativi e proiezioni passando per i momenti conviviali: tutto questo rientra nella campagna #IoMiAttivo

27 ottobre di digiuno e preghiera

Un pacifista come papa Bergoglio non può che sostenere la grande mobilitazione. Infatti, per lo stesso 27 ottobre, è prevista una giornata di digiuno e preghiera: le armi del credente. La ricorrenza è l’anniversario dell’Incontro interreligioso di Assisi del 1986. Il momento di raccoglimento si terrà a San Pietro alle ore 18.00. E potrà coinvolgere “fratelli e sorelle di varie confessioni cristiane, appartenenti ad altre religioni, e quanti hanno a cuore la causa della pace”. Ovvero coloro che non accettano il sacrificio di vittime innocenti.

Tacciano le armi

L’invito, il monito, del pontefice è ad ascoltare il grido di pace dei poveri, della gente. Dei bambini particolarmente. Perché la guerra non risolve alcun problema, denuncia Francesco: semina solo distruzione e morte. I riflettori dei media si sono spostati dall’Ucraina al Medio Oriente. La condanna va estesa a tutti i conflitti che sconquassano il mondo, per scongiurare anche l’allargamento di quei fronti bellici già aperti. Il pensiero va alla martoriata Ucraina, sempre. Al rischio che i conflitti diventino guerre di logoramento. Perché per arrestarli, in sostanza, non si fa niente. La priorità intanto è evitare la catastrofe umanitaria a Gaza. La stessa Amnesty International denuncia e documenta gli attacchi illegali compiuti dalle forze israeliane che hanno causato, tra i civili, massicce perdite: chiunque compia simili azioni, l’aggressore come l’aggredito, va messo sotto processo per crimini di guerra. Il numero di morti e feriti tra i bambini è sconcertante. Si contano almeno 2.360 vittime negli ultimi 18 giorni, denuncia l’Unicef attraverso il direttore regionale per il Medio Oriente e il Nord Africa Adele Khodr.

Staffetta dell’Umanità, l’Italia che non vuole più inviare armi ma messaggi di pace

Stop alla guerra e all’escalation che conduce a un nuovo conflitto mondiale o nucleare. Ovvero cessate il fuoco, in Ucraina, e avvio di un negoziato: è l’obiettivo della Staffetta dell’Umanità ideata da Michele Santoro. Un’iniziativa utile a far sentire la voce di chi crede nella pace. E quand’anche fosse inutile, perché ai piani alti inascoltata, la manifestazione da realizzare rappresenta una nota di merito, elemento non aggiuntivo ma consustanziale al sistema democratico. Al dibattito che dovrebbe veder confrontarsi tutte le parti in un Paese civile e libero come l’Italia.

Il percorso

Quattromila chilometri e migliaia di persone in strada a camminare. Un serpentone umano che, domenica 7 maggio, alle ore 11.00, collegherà Aosta a Lampedusa, ovvero tutte le regioni italiane in contemporanea. Transetti da 25 km andranno a costituire il tracciato – per partecipare sarà possibile percorrere anche un solo chilometro. Il percorso della staffetta è stato realizzato dall’Associazione Compagnia dei Cammini. La carovana sarà segnata dai colori dell’arcobaleno.

L’appello dei promotori della Staffetta dell’Umanità

I governi continuano a ignorare il desiderio di pace dei popoli e proseguono nella folle corsa ad armi di distruzione sempre più potenti. Mentre milioni di persone sono costrette dalle inondazioni, dalla siccità e dalla fame, a lasciare le loro terre, centinaia di migliaia di euro vengono spesi per aumentare la devastazione dell’ambiente e spargere veleni nell’aria. È quanto si legge nell’appello dei promotori della Staffetta dell’Umanità. Gli stessi chiariscono, tra l’altro, che Putin è sì il responsabile dell’invasione, “ma la Nato, con in testa il Presidente degli Stati Uniti Biden, non sta operando soltanto per aiutare gli aggrediti”. Mentre la missione dell’Occidente che si batte per esportare la democrazia nel mondo viene bollata come una menzogna reiterata. Della quale la stragrande maggioranza dei mezzi d’informazione è responsabile.

Da Massimo Cacciari a Fausto Bertinotti, da Luigi De Magistris a Leoluca Orlando, da Riccardo Scamarcio a Elio Germano, ad Anna Falcone e Moni Ovadia: tanti gli esponenti del mondo politico, culturale o dello spettacolo che hanno firmato l’appello per la pace. Tra questi, naturalmente, il giornalista Michele Santoro. Le diverse sensibilità sono chiamate in causa per sensibilizzare sull’emergenza legata alla guerra in Ucraina e insieme su quella climatica. Due emergenze che sono intrecciate. Perché il massimo dispiegamento di energie e di risorse dovrebbe essere concentrato nell’azione di contrasto al fenomeno che minaccia la sopravvivenza dell’umanità e del creato: il cambiamento climatico, i cui effetti saranno sempre più devastanti – si stima che nei prossimi 50 anni vaste aree, compresa l’Europa centrale, saranno inabitabili per quasi la metà della popolazione mondiale (3,5 miliardi di persone).

Per aderire all’iniziativa del 7 maggio scrivere alla mail staffetta.pace@gmail.com specificando nome e cognome, numero di telefono e località di residenza. Il lettore può cliccare qui per individuare il transetto da percorrere lungo il tracciato.