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L’orologio dell’apocalisse e l’utilità del Premio Nobel per la Pace

L’organizzazione insignita del riconoscimento è la giapponese Nihon Hidankyo. Alla quale è andato il premio Nobel per la pace 2024. Un risultato da festeggiare. Perché finché c’è qualcuno che parla di pace, e soprattutto che si adopera per realizzarla, possiamo non disperare. Premiare gli uomini e le donne di buona volontà significa anche onorare la memoria di quanti per la pace, per i diritti e la libertà, per la conservazione dell’umanità hanno lottato.

Nihon Hidankyo

Il nome completo dell’organizzazione è Confederazione giapponese delle organizzazioni di vittime delle bombe A e H. Essa riunisce i sopravvissuti ai bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki del 1945, i quali sono noti come Hibakusha. Nella loro opera di testimonianza viene riconosciuta una forte opposizione mondiale all’uso delle armi nucleari. Costoro vengono considerati testimoni storici. Come chiarito dal Comitato Nobel, gli Hibakusha ci aiutano a descrivere l’indescrivibile, a pensare l’impensabile e in qualche modo a comprendere l’incomprensibile dolore e la sofferenza causate dalle armi nucleari. Una follia che si rinnova anche attraverso i missili e le bombe convenzionali.

La Confederazione giapponese delle organizzazioni delle vittime della bomba atomica e delle bombe a idrogeno ha quasi settant’anni di attività (nata nel 1956). E la sua mission resta attuale e irrealizzata. Gli Hibakusha hanno preso parte alla tradizionale fiaccolata che si tiene in onore dei vincitori del Premio Nobel per la Pace: la cerimonia è andata in scena a Oslo, dove i membri della Nihon Hidankyo sono stati accolti dal pubblico sul balcone del Grand Hotel, dopo aver ricevuto il riconoscimento.

Quanta pace hanno portato al mondo i premi Nobel e i loro nominati?

Se lo chiede Maria Sokolova su Newizv.ru. A giudicare dal fatto che il trattato START-III tra Russia e Stati Uniti è scaduto nel 2023, e che l’Ucraina minaccia di cambiare il suo status nucleare e di costruire una bomba nucleare in pochi mesi, le attività di questa organizzazione non hanno avuto particolare successo. Non è la scoperta dell’acqua calda, potremmo aggiungere. Che c’è un premio ma non la pace. Ma è sempre stato così – continua MS – o il premio Nobel è diventato troppo politicizzato negli ultimi tempi?

C’è da ammettere che le figure premiate sono quelle nelle quali le comunità possono essere in qualche modo rassicurate. Così si ricorda il predecessore di Donald Trump alla Casa Bianca: “Vale la pena di assegnare il premio nobel per la pace nel 2009 al presidente degli Stati Uniti Barack Obama non per le sue azioni effettive (era presidente da dieci mesi e non aveva fermato un solo conflitto o ridotto le scorte di armi strategiche), ma per il fatto che la gente riponeva le proprie speranze in lui”.

Le conclusioni

“Nella storia del Premio Nobel per la Pace, 111 persone e 28 organizzazioni lo hanno vinto. Hanno contribuito a rendere l’umanità più pacifica?” È difficile dirlo, la risposta. Quel che è certo è che, nonostante tutti gli sforzi dei pacifisti, il tempo ci è nemico. L’epilogo: il cosiddetto Doomsday Clock, che è stato impostato 46 anni dopo l’assegnazione del primo Nobel, e le cui lancette sono mosse da ben 18 premi Nobel, indica oggi 90 secondi alla mezzanotte (cioè prima di un cataclisma nucleare). “Questo è il tempo più breve all’annientamento totale dell’umanità che l’orologio abbia mai indicato”. Speriamo funzioni male, o che si possa bloccare!