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“I Am Luke Perry”, il lato inedito dell’ex star di Beverly Hills 90210

Un’icona degli anni Novanta. Un attore che ha costruito la propria fama e il successo attorno alla serie televisiva “Beverly Hills 90210”, trasmessa negli Stati Uniti tra il 1990 e il 2000: Luke Perry non è stato soltanto il personaggio di Dylan McKay, e il documentario diretto da Adrian Buitenhuis andato in onda sabato scorso 1 marzo in prima visione su The CW Network, è occasione per conoscere più a fondo l’uomo e l’artista scomparso prematuramente il 4 marzo 2019. Sono già sei anni che lo piange il mondo della televisione e del cinema.

La vita di Luke Perry

Non tutti conoscono gli esordi di chi è cresciuto lontano dai riflettori di Hollywood. Ovvero in un contesto rurale: figlio di operaio e di una casalinga, Coy Luther Perry nacque a Mansfield, in Ohio, l’undici ottobre 1966. Prima di recitare ha fatto lavori umili. A Los Angeles, dove si è trasferito una volta terminati gli studi. Luke Perry non ha mai disconosciuto le origini umili restando profondamente legato alle sue radici. Una vita comune, potremmo dire, per chi ha avuto un rapporto altalenante con la fortuna: il secondo ictus che ha portato la sua famiglia a staccare le macchine che lo tenevano in vita gli ha negato le gioie della maturità e di una seconda carriera. La prima apparizione in video risale all’85 – grazie alla musica della band Twisted Sister nel singolo Be Chrool to Your Scuel estratto dall’album Come Out and Play del 1985. Tre anni dopo il primo ruolo in una serie televisiva. Quindi il trasferimento a New York per recitare nelle soap Quando si ama (1987-1988) e Destini (1988-1989). Luke Perry è stato sposato con Rachel Minnie Sharp, dalla quale ha avuto due figli: Jack, che fa il wrestler professionista, e Sophie. Un matrimonio poi finito. L’ultima compagna è stata la terapeuta ed ex attrice Wendy Madison Bauer.

Il Dylan di Beverly Hills

Il pubblico più giovane impazziva per lui. Perché attraverso la figura di Dylan, Luke Perry ha espresso tutto il proprio fascino, insieme alle doti recitative. Quel personaggio gli è rimasto addosso tutta la vita. Ma l’attore ha interpretato altri ruoli: Luke Perry non voleva limitarsi a essere riconosciuto come un idolo delle teenager. Così ha lavorato in Riverdale, serie televisiva tra il drama, il fantasy e il thriller trasmessa tra il 2017 e il 2023. Con l’obiettivo di conquistare una nuova fetta di spettatori. Ce lo ricorda lo stesso documentario “I Am Luke Perry”, film di 90 minuti realizzato con la produzione esecutiva di Jason Priestley, l’amico e collega di Beverly Hills. Proprio Brandon ha offerto testimonianze toccanti sulla loro amicizia e sul lato umano dell’attore. Sulle qualità, non note a tutti, di un uomo genuino e generoso. Anche lui ha offerto il proprio contributo nella famosa serie tv. Un prodotto capace di affrontare temi delicati e seri, dietro agli intrecci amorosi di un gruppo di adolescenti dell’alta borghesia: dalla droga all’Aids, dalla sessualità all’alcolismo. Tematiche sempre attuali che mettono a confronto le più diverse generazioni.

Da Luke Perry a Shannen Doherty: quando le star conobbero la malattia

Ottobre è il mese della prevenzione. Che andrebbe vissuta come un obbligo, più che raccomandazione: la salute passa dalla cura di sé, da controlli periodici, e da quotidiane azioni virtuose. A dare il buon esempio è Shannen Doherty. Donna 50enne che sta combattendo la sua battaglia personale contro il cancro al seno. Al pubblico televisivo l’attrice americana nata a Memphis è nota per aver interpretato il ruolo di Brenda Walsh in “Beverly Hills 90210” – poi anche quello di Prue Halliwell in Streghe. Il suo volto rimanda agli anni Novanta, alla generazione di chi poteva aver tutto campando di rendita, anteponendo la dimensione del sogno alla speranza. Di quella serie televisiva, che ha avuto tanto successo, SD era un’icona sensual, insieme a Luke Perry alias Dylan McKay. Entrambi hanno assaporato l’ebbrezza per poi conoscere il dramma. Luke Perry se n’è andato il 4 marzo 2019, per colpa di un ictus ischemico. Quattro anni prima, dopo essersi sottoposto a colonscopia, si era fatto testimonial della campagna di prevenzione del cancro al colon. Le preoccupazioni per il suo stato di salute generale (tardive forse) non lo hanno sottratto alla morte prematura. L’attore avrebbe compiuto 55 anni lo scorso undici ottobre. Ricorrenza che è stata sottolineata dalle star di Beverly Hills attraverso i social: dalla stessa Shannen Doherty con delle foto. Un doveroso omaggio, rivolto a tutte le comunità nel suo messaggio. Il miglior modo di tener viva la memoria è perseverare nella lotta. Quella dell’attrice contro il cancro ha avuto inizio nel 2015, ricorda lei stessa: guarita due anni dopo, nel 2019 una recidiva le ha stravolto di nuovo l’esistenza. Adesso si trova allo stadio metastatico. Su Instagram ha pubblicato un post e uno scatto fotografico: si è ritratta con la testa rasata e un fazzoletto sotto il naso, usato per fermare un’emorragia. Una foto choc che ha fatto il giro del mondo.

In un’altra, invece, dimostra ironia, saggezza. È riuscita infatti a ironizzare sul pigiama colorato con cui si era coperta il volto. “Trovare l’umorismo mi ha aiutata a superare ciò che sembrava impossibile”, ha scritto ammettendo di aver trovato il modo di risollevarsi. La chiave sta proprio nell’umorismo. Nella capacità di appigliarsi a tutto ciò che può alleggerire la sofferenza, quella stanchezza che pervade corpo e mente. La lezione di Shannen Doherty, che invita le donne a fare le mammografie superando ogni paura, è un inno alla vita da vivere fino in fondo, con responsabilità e con un pizzico di leggerezza. Lezione la cui credibilità passa dal percorso umano – artistico di quella stessa esistenza: la malattia, al pari del dramma comunitario da cui stiamo uscendo (Covid), è occasione per riflettere sulle priorità e sui valori che contano più della ricchezza. Ma anche no… Di quel mondo dorato rievocato dalla cinepresa, la prosperità, l’avvenenza, persino la nullafacenza diventano disvalori da riabilitare per affrontare il dolore e farcene beffa.