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Tracce, storie di successo dagli ambientalisti in giacca e cravatta

Se c’è una cosa che abbiamo ben compreso negli ultimi due anni è che le avversità si affrontano stando insieme. Ovvero facendo squadra, alla ricerca di soluzioni capaci di risolvere il problema, e pure di invertire la rotta. Abbiamo imparato tanto nei terribili anni Venti del nuovo millennio. E se la pandemia non ci ha reso migliori (la guerra in Ucraina ci ha catapultati in una catastrofe ancora peggiore), dobbiamo considerare che il cambiamento è un processo lento: occorre ragionare in termini di anni o di secoli. L’invito a darci da fare nella giusta direzione viene da Alessandro Gassmann in “Io e i Green Heroes”. Un libro che va al di là dell’autobiografia, per configurarsi come diario di impegno civico, ha chiarito lo stesso Autore. Duecentottanta pagine comprensive della postfazione a firma di Annalisa Corrado. Che è la co-ideatrice del progetto #GreenHeroes. La stessa spiega da dove nasce l’opera: dal desiderio di esplorare il mondo dei moltissimi colibrì che, nel nostro Paese, stanno facendo perno sulla sostenibilità ambientale. AG ha ereditato dalla madre l’attitudine a cercare di finire in mezzo alla natura, lì dove non ci si annoia mai, e c’è sempre qualcosa da scoprire. L’enfant sauvage, il “ragazzino selvaggio”: così lo chiamava la bellissima Juliette Mayniel. Il libro è diviso in due parti. Nella seconda si dà spazio alle testimonianze di chi (persone, imprese, associazioni) attraverso l’economia circolare è riuscito a creare aziende floride. Parliamo degli ambientalisti che fanno economia. Tra i modelli virtuosi c’è AzzeroCO2, impegnata in iniziative utili alla promozione della sostenibilità, della responsabilità sociale di impresa, delle fonti rinnovabili. Si tratta di una realtà che dà lavoro ad ingegneri e commerciali e che può vantare un fatturato superiore ai 10 milioni di euro.

Nella prima parte, quella autobiografica, tra i capitoli più interessanti c’è sicuramente quanto rivelato sul rapporto di Alessandro con il padre, il grande Vittorio. Un rapporto di complicità, fortemente fisico negli anni dell’infanzia, fatto di lotta stile greco-romana, di gioco sano: agli occhi del figlio l’attore che fu avviato alla recitazione per volere di sua madre, è stato dapprima compagno di giochi, divinità, mito da abbattere e infine persona come tutte le altre.

Più che una recensione questo articolo vuole essere una spudorata promozione di Io e i Green Heroes (Piemme, pp. 280, euro 17) che andrebbe acquistato a scatola chiusa, dal tarantino in modo particolare: i proventi serviranno alla città, che da Alessandro Gassmann potrà ricevere in donazione 200 alberi. L’iniziativa rientra infatti nella realizzazione dei “frutteti solidali” del Kyoto Club. Un ulteriore motivo di interesse e di orgoglio per la comunità ionica sta nel fatto che il curatore dell’opera è lo scrittore tarantino Lorenzo Laporta. Un intellettuale vivace, perfettamente calato, impegnato nell’opera di riconversione del territorio a 360 gradi.

(Pubblicato su “Lo Jonio” nr 224)

Quella scintilla che travalica il corpo e l’anima: l’altra Miss Italia

Quando qualcuno definisce fortunata la persona che ha “fatto successo”, bisognerebbe richiamarla al principio della realtà, alla prudenza. Perché il successo arriva come forma di compensazione – azione risarcitoria rispetto a drammi postumi o pregressi. Tra quest’ultimi si collocano quelli vissuti da Eleonora Pedron, autrice di “L’ho fatto per te” (Giunti, pp. 160, euro 16,50). Un libro che porta la firma di Lorenzo Laporta: lo scrittore tarantino, nella veste di promotore culturale e scoutman generoso, ha dapprima raccolto la testimonianza della donna, poi curato le varie fasi della creatura venuta alla luce nelle settimane scorse.  

Sono in tanti ad associare la figura di Eleonora Pedron a quella di Miss Italia e al mondo dorato della dello spettacolo e della televisione. In pochi, però, potevano sospettare le due gravi turbolenze che l’hanno segnata profondamente. Un amore sconfinato le ha permesso di rialzarsi e di ritrovare il sorriso tra le labbra. Il suo libro, presentato anche a Taranto, dove è nato (lei stessa lo ha dichiarato), ha il sapore del cambiamento e della rinascita. Dramma e speranza si intrecciano tenendo insieme sfera pubblica e privata. Perché ogni persona ha ferite non rimarginate; ma pure le risorse per lasciarsele curare. L’ho fatto per te. Solo chi ami può riportare la luce nella tua vita è un libro toccante, denso di emozioni, che riporta alle origini, alla dimensione delle relazioni interpersonali e intrafamilari. Quelle che sembrano essersi affievolite negli ultimi anni, già antecedenti alla pandemia nell’epoca del distanziamento sociale e fisico. Per Eleonora Pedron hanno rappresentato la vera e propria ancora di salvataggio. La famiglia si è fatta portatrice di un messaggio universale: la bellezza che va oltre l’avvenenza, riflette quella luce che la miss ha preservato consentendole di essere incoronata donna più bella d’Italia. Nonostante i suoi drammi, le ferite e l’amarezza dell’anima.

Il senso dell’opera, rispetto alla quale l’autrice ha vinto le sue titubanze, sta nella testimonianza. Perché l’ex compagna di Max Biaggi (per amore dei figli, i due si sono riavvicinati) intende essere d’aiuto a chi si ritrova a vivere situazioni analoghe. I dolori da perdita, i traumi, possono ucciderci oppure fortificarci. Lo sappiamo bene. Quello che sfugge alla volontà umana può essere governato dalla resilienza intesa non solo in termini di combattività ma come fedeltà alla identità della persona. Alla natura che non si può stravolgere. Ebbene, Eleonora Pedron (splendida oggi, a 39 anni, più di quando fu eletta Miss Italia), dal momento in cui è stata fagocitata nel mondo dello spettacolo e della vanità, ha continuato ad essere la bambina che trovava refrigerio nella famiglia. Che preferiva la grande allegria delle riunioni domenicali alle attività più mondane. Tracce di una cultura non del tutto passata. Legami che non si possono spezzare: anche quando non ci tengono più per mano, i padri ci camminano dentro, e si fanno sentire.   

(Pubblicato su “Lo Jonio” nr 212)

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