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Il richiamo della musica: un bonario stordimento

Le contaminazioni e la denuncia in “Negativo”, il nuovo disco de I Funketti Allucinogeni

Già il nome, dal modo colorito, li definisce al meglio: hanno quel dinamismo un po’ folle, in senso positivo, proprio delle nuove generazioni, del realismo vissuto nell’incanto. Confermandosi nella loro natura, i Funketti Allucinogeni hanno dato alla luce il loro primo disco. Si intitola “Negativo”, una produzione Trulletto Records, disponibile dal venti maggio scorso. È un lavoro ricco di contaminazioni rap ed elettroniche, all’insegna dell’innovazione, intesa non come ricerca spasmodica. Nove brani che esaltano le vocalità dei cantanti della band salentina. Un concentrato di sonorità (non mancano gli intermezzi strumentali), di immagini e contenuti offerti al pubblico senza soluzione di continuità. Come a voler stordire chi ha udito. Bonariamente e non, perché in quei contenuti resta imperante la denuncia. Ma la lettura può essere anche divertita. Se è vero che la musica, quel genere in particolar modo, è libertà nell’atto creativo. E dalla contestazione alla pacificazione il percorso è diretto, non graduale, ma quasi improvviso in “Intro”. Quella musica ha, dunque, un obiettivo, un ordine proprio predefinito: non è frastuono né anarchia. La mission dell’artista è sovvertire le regole di massa. E se viviamo tra “generazioni di esibizionisti”, di finti artisti, possiamo sempre trovare al mondo una bussola, per far annegare le nostre paure nello stesso posto pieno di insidie e di pericoli. Quella bussola naturalmente ha nome Arte e Musica.

i Funketti Allucinogeni, Negativo

I Funketti Allucinogeni sono un quartetto crossover con contaminazioni funk, rock e rap. È nato dalle sperimentazioni di Matteo Spinelli alla batteria, Piergiulio Palmisano (chitarra), Gabriele Cavallo (voce, pianobass e tastiere) e Riccardo Cavallo (basso). Il loro successo non si è fatto attendere. Nel 2014 infatti la band fu protagonista al Brain Music Contest al Salento Fun Park di Mesagne distinguendosi anche in originalità. Nei tre anni successivi la consacrazione con la vittoria in altri concorsi. Nel 2019 I Funketti si sono aggiudicati il Wau Contest, premiati da Max Casacci dei Subsonica. Un anno prima, con la pubblicazione dell’EP “Ombre”, hanno avviato la collaborazione con XO la factory, Cabezon ed Elephant Music. Discostandosi dai precedenti contenuti, dalla cosiddetta vita d’artista al centro dei testi più introspettivi, il loro primo disco Negativo segna anche il distacco dall’inglese in favore della lingua madre. Sotto accusa la società intesa come realtà frivola, dove ognuno guarda ai propri interessi, e non si gode il viaggio consumato in fretta e furia. Proprio loro, sì, puntano il dito contro il ritmo. Perché se è vero che perdiamo tempo nel superfluo, o in ciò che arreca danno, peggio, la musica ci riporta alla creatività e all’essenza. Al dovere dell’inclusione, inoltre. A rafforzare l’autostima e l’autodeterminazione di noi tutti che siamo simili e diversi. “Faccio troppo sul serio e non godo il presente”, recita il quinto brano dell’album, con un ammonimento: riempiamo di lavoro le nostre giornate, per un pugno di niente.