Hanno gli stessi sogni dei loro genitori o dei nonni. Le stesse angosce, magari moltiplicate per il futuro incerto, nebuloso. Strumenti diversi per affrontare emergenze nuove. Reclamano diritti, voce e spazio. Sono interconnessi, e anelano a vivere con intensità le loro emozioni. Sono i giovani del terzo millennio, al centro di “Abbiamo fatto nostro un pezzo di mondo”, libro che inaugura Gen/Z, la nuova collana Altrimedia edizioni dedicata interamente proprio ai Post millennials. L’autore è Francesco Toma. La prefazione dell’opera porta la firma di Benedetta Pilato. “Francesco Toma, che ho conosciuto nella piscina di Taranto in cui mi alleno – scrive di lui La campionissima – è riuscito a cogliere ogni sfumatura della nostra generazione raccontando una storia davvero molto bella”. Lo ha fatto lasciandosi andare alla poesia. In modo da distinguersi perché, secondo Benny, “è originale e inconsueto seguire le emozioni ‘al maschile’, la maggior parte dei romanzi sono infatti narrati sempre dal punto di vista delle donne”.
Che siano originali o non, quando si parla di giovani, non si può non fare riferimento al motivo della giustizia intergenerazionale, che ogni civiltà dovrebbe assicurare. Un obiettivo puntualmente disatteso nella realtà dei fatti. Si pensi, infatti, che alle nuove generazioni si sta scaricando il debito della ricostruzione post-pandemica; le nuove leve a loro volta, pur mostrando maggiore attenzione verso i temi legati alla sostenibilità, impatteranno sulla qualità della vita di chi erediterà il mondo, in modo inevitabile. Cosa lega le comunità, confinanti o remote? Il file rouge è l’errore. Ma anche la ricerca della bellezza come bisogno primario. Parimenti l’impulso a conquistare il ruolo di protagonista all’interno del grande palcoscenico, e non di comparsa. Il protagonista della storia narrata è Lorenzo. Che ha vent’anni e, studente universitario, dice di essersi innamorato una sola volta, di lunedì: dovrà confrontarsi con le proprie insicurezze, con i suoi dubbi, per andare alla ricerca di ciò di cui nessun adulto né adolescente può fare a meno: il sentimento, da vivere nella dimensione di coppia, affettiva e sessuale. L’autore è bravo nel ricostruire quell’atmosfera propria della vita universitaria. E i compagni, gli amici, gli sfottò e le bonarie goliardate afferiscono a un patrimonio irrinunciabile.
Classe 2001, nato e cresciuto nella provincia di Lecce (Ruffano), Francesco Toma ha frequentato il liceo scientifico, e studia da fuorisede in Bocconi per la Facoltà di Economia. Il suo Abbiamo fatto nostro un pezzo di mondo segue alla pubblicazione di Ho paura che arrivi settembre (2020) e Una volta per tutte (2019). Precedentemente si è fatto conoscere con pensieri pubblicati sui social, inizialmente in forma anonima. Passando dalla piattaforma Wattapad alla casa editrice materana (sul web è arrivato a totalizzare circa 4mila lettori in una sola settimana) dimostra di volersi confrontare con un pubblico trasversale.