Un’assurdità. L’Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato la fine dell’emergenza Covid: significa che possiamo ridimensionare il virus, conviverci, andare persino in ospedale senza indossare la mascherina. Al Giro d’Italia invece si fanno ancora i tamponi. E se risulti positivo, puoi essere estromesso dalla corsa, anche se hai vinto la tappa e la maglia rosa. Ovvero anche se stai bene. È quanto successo a Remco Evenepoel, costretto a ritirarsi dalla corsa rosa dopo aver vinto la prova a cronometro di ieri, Savignano sul Rubicone-Cesena. Si tratta di una decisione interna alla squadra del campione del mondo. L’Unione ciclistica internazionale non ha diramato, invece, direttive anti Covid; e nemmeno RCS, la società organizzatrice della grande manifestazione.
Le motivazioni
Sebbene il mondo stia andando in tutt’altra direzione, e già da tempo non si fanno più i tamponi per andare a lavoro, va sottolineato che non sono persone “normali” questi corridori: si sottopongono a sforzi intensi e prolungati, per più giorni consecutivi – tre settimane di corsa. La tutela della loro salute allora va messa al primo posto. Non si conoscono ancora gli effetti a lungo termine del virus, che tre anni fa ci aveva colti di sorpresa; nel breve, è stato riscontrato che lo stesso è responsabile di problematiche respiratorie, e a volte anche cardiache. Le ricadute negative sull’organismo possono condizionare o compromettere l’intera stagione. Il sospetto è che si sia voluto preservare la forma fisica del campione, per farlo correre il Tour de France nelle migliori condizioni.
Il dolore di Remco Evenepoel
“Ho il cuore spezzato, e con questa tristezza devo annunciare che lascio il Giro dopo che un test anti Covid di routine della squadra ha dato sfortunatamente un risultato positivo. La mia esperienza qui è stata davvero speciale, e non vedevo l’ora di competere nelle prossime due settimane”. Così il corridore ha dato notizia di quanto accaduto. Aggiungendo il ringraziamento verso lo staff, e quanti hanno fatto tanti sacrifici per il Giro, dicendosi orgoglioso di lasciare la corsa rosa con due tappe vinte e quattro maglie rosa. “Ringrazia” il nuovo leader della classifica generale. Che è il gallese della Ineos, Geraint Thomas.
Il precedente
Prima del belga, accreditato come il fenomeno del ciclismo di oggi, anche Filippo Ganna aveva dovuto lasciare il Giro d’Italia, perché risultato positivo al Covid. L’italiano però presentava sintomi influenzali. E nella crono dei Trabocchi, alla prima tappa del Giro, aveva tradito le aspettative, non riuscendo ad aggiudicarsi la prova. Altre positività erano stata riscontrate in Giovanni Aleotti del team Bora-Hansgrohe, in Nicola Conci (Alpecin-Deceuninck) e nel francese Clément Russo dell’Arkea-Samsic. Insieme a Remco Evenepoel è andato a casa anche Rigoberto Uran. L’assenza del giovane 23enne della Soudal Quick-Step si farà di certo sentire, in termini di attrattività e di spettacolo che il corridore avrebbe continuato ad offrire, nel ruolo di gran favorito.