Nella testa del nemico

Analizzare la psicologia del nuovo zar Vladimir Putin. Del suo cerchio magico, e quell’ideologia orientata al progetto imperialista di riunificazione delle cosiddette tre Russie: è l’obiettivo del libro di Orietta Moscatelli. Un volume che ci riporta alla guerra in Ucraina. Che vorremmo dimenticare tutti, almeno nella stagione estiva; ma proprio no, non è possibile – se non altro per rispetto di chi sta soffrendo e delle numerose vittime. Il libro si intitola “P. Putin e putinismo in guerra” (Salerno, pp 160, euro 20). Leggerlo è un esercizio per la mente e per il cuore. Emerge il grande interrogativo di fondo, sorto il ventidue febbraio scorso: in quale direzione sta andando il mondo? Per rispondere è necessario prima decifrare la psicologia di chi ha già cambiato la storia. E vuole riscriverla attraverso la propria ideologia e l’anti-democrazia. Quel che è chiaro in questa questione è che c’è un aggressore, il Cremlino, e una nazione aggredita, Paese sovrano democratico libero. Se le responsabilità sono ben chiare e note, servono analisi, valutazioni approfondite, guardando al lungo periodo. Il timore è che l’avanzata dell’esercito russo possa non fermarsi all’Ucraina. Ebbene, il libro della giornalista ricostruisce lo scenario di lungo periodo, con alcune valutazioni di prospettiva. Preziosa è la prefazione firmata da Lucio Caracciolo, direttore di Limes e grande esperto di geopolitica. La disamina parte da quell’azione azzardata, l’invasione nel cuore dell’Europa, le cui ricadute sono a tutti sconosciute. Anche alla Russia. Sfruttando l’amicizia con la Cina, il presidente della Federazione Russa ha lanciato la sfida all’ordine mondiale, sinora retto dagli Stati Uniti. Quest’ultimi non hanno preso coscienza della voglia di rivalsa di una potenza, anche nucleare, risollevatasi dal collasso socioeconomico seguito al crollo dell’Urss. Sarebbe questa la colpa degli Usa. Adesso la Russia continua a rompere gli equilibri, a ricattare l’Europa, e intenzionata a dividerla. Il disegno di Putin ha inoltre ragioni interne riconducibili alla crisi. Ovvero ai fallimenti in politica economica, che si intende in qualche modo coprire. Chiedetelo ai russi… Se non è dato sapere quale sia il reale consenso del governo moscovita, di certo il sentimento dominante tra gli occidentali è la preoccupazione. Che non ci deve paralizzare, tuttavia: per scongiurare tempi di guerra ognuno deve fare la sua parte. Perché, come ci ricorda papa Bergoglio, siamo artigiani di una storia da costruire. Oltre che custodi di un passato non irripetibile.

L’AUTRICE. Slavista e caporedattrice esteri dell’agenzia Askanews, Orietta Moscatelli su queste tematiche ha una conoscenza approfondita: ha già pubblicato Ucraina, anatomia di un terremoto (goWare, 2014), opera scritta a quattro mani con Sergio Cantone, e con Mauro De Bonis “Cecenia” (Editori Riuniti, 2004). Negli anni Novanta ha vissuto in casa del “nemico”. Ovvero a Mosca, prima di trasferirsi a Londra e a Lione. Da molti anni collabora con la rivista di geopolitica Limes.