Crisi umanitaria in Medio Oriente: la denuncia di Medici senza frontiere

Gli aiuti che servono sono urgenti. I numeri, impressionanti, quelli riferiti alla crisi in Medio Oriente: 1,9 milioni di sfollati nella Striscia di Gaza, dove si contano quasi 43.000 vittime, e oltre 112mila in Libano. Persone che necessitano di ogni bene di prima necessità. Ovvero di acqua, di cibo, cure e rifugi. È la denuncia di Medici senza frontiere. Che invita le comunità a non ignorare questa guerra che si protrae senza soluzione di continuità.

Il contributo di Medici senza frontiere

La grande organizzazione umanitaria offre assistenza. Lo fa quotidianamente nella Striscia di Gaza fornendo cure in diverse cliniche e strutture ospedaliere: i volontari di Medici senza frontiere distribuiscono acqua, allestiscono lastrine e tende, forniscono supporto psicologico a chi ha bisogno. Perché le ferite della guerra vanno al di là del corpo per farsi traumi e cicatrici incancellabili. Deve esserne consapevole Israele, il cui obiettivo sembra essere quello di svuotare della popolazione palestinese la Striscia di Gaza, ha accusato Abu Mazen.

La grande fuga

Corpi sparsi sulla strada e gente disorientata costretta a lasciare casa – chi è rimasto fermo nel nord di Gaza è stato torturato. Feriti nell’ospedale Kamal Adwan e altri che non possono raggiungere alcuna struttura per farsi curare. È la fotografia scattata sul posto da un medico chirurgo di Medici senza Frontiere. Quando l’Idf, l’esercito israeliano, ha ordinato agli abitanti di Beit Lahia di spostarsi verso il centro di Gaza. La denuncia viene anche dall’Unicef: a causa degli ordini di sfollamento di massa e della mancanza di pause umanitarie, si è dovuto rimandare la campagna di vaccinazione antipolio.

Quello che possiamo fare

Medici senza frontiere invita a donare 0,23 centesimi al giorno. Tanto basta per garantire cure mediche, acqua pulita e cibo terapeutico in Libano e a Gaza. E ovunque serva. L’organizzazione è seria, affidabile. Lo dimostra da anni sul campo. Al netto delle chiacchiere, delle parole che non sono nemmeno tante (di guerra si parla poco nei telegiornali), la donazione è l’atto più concreto delle quali le popolazioni possono beneficiare. Altre forme di donazioni vanno da 7 a 20 euro al mese.

Nuovi crimini

La cronaca intanto ci porta all’allargamento del fronte di guerra in Medio Oriente. È strage a Gaza: l’esercito di Tel Aviv, ha riferito la protezione civile di Gaza, si è reso responsabile di un massacro di massa, radendo al suolo almeno dieci edifici residenziali nel campo profughi di Jabalya. Ciò ha portato a morti e feriti in numero ancora imprecisato. Un nuovo fronte si è aperto in Siria. Laddove la Turchia ha intensificato gli attacchi. In Libano, vicino al confine con la Siria, nella parte orientale, almeno tre giornalisti che lavoravano per tv filo-iraniane hanno trovato la morte in un raid aereo israeliano. E prendere di mira gli operatori dell’informazione è un altro crimine di guerra da condannare.